19 aprile, 2013

9 motivi stupidi per cui sono diventata lesbica


Tutti - o almeno tutti quelli che si interessano dell'argomento e che non sono bigotti e semplicemente dicono che "è il piano del Signore" - ci siamo chiesti almeno una volta che cosa determini l'omosessualità. Stabilito ormai da anni che non è una malattia né una distorta versione del complesso di Edipo (o di Elettra per le femminucce), siamo tutti abbastanza convinti che sia una cosa naturale, probabilmente inscritta nei geni e che di certo non causerà la fine della specie o la nostra discesa negli inferi. Ma potrebbe anche essere una questione di crescita personale, di esperienze e di vissuti NON TRAUMATICI che ci possono aver condizionato (anche perché io sono del partito: siamo tutti bisessuali. Anche se sono lesbica e anche se non credo nei bisessuali. Embè, non esistono, che volete? Se la mia teoria fosse vera, e fossimo tutti bisessuali, questo stesso termine perderebbe direttamente il suo significato di distinzione dalle altre due categorie, etero e gay, e quindi non esisterebbe più. Ergo i bisessuali non esistono).
Più probabilmente un insieme di tutti questi fattori determina l'omosessualità e anche le capacità di accettazione della stessa ma io non sono una psicologa - non ancora - quindi non intendo parlare di cose serie e importanti; ho deciso invece di scrivere i 9 (scriverne 10 era troppo mainstream) motivi più stupidi che mi sono venuti in mente che avrebbero potuto causare la mia ben nota e dichiaratissima omosessualità. Mi sono anche chiesta se li avreste capiti tutti, e anche pensato poi che sarebbe stato davvero brutto scriverci sotto la spiegazione, così l'ho fatto solo per alcuni.

  1. Da bambina ero innamorata di Milord, l’eroe di Sailor Moon che lanciava le rose. Poi mia sorella mi ha detto che non esisteva.
    Voi non avete idea del trauma che è stato. Io Marzio lo amavo davvero e segretamente me lo sogno ancora la notte! Poi mi dicono che non esiste, che è un personaggio inventato. Era meglio scoprire che Babbo Natale è una bugia. Così da allora ho rinunciato per sempre agli uomini, immaginari e reali.
  2. Alle elementari ero un vero maschiaccio e giocavo solo con altri maschi. Mia nonna mi disse di “farmi delle amichette” e io l’ho presa alla lettera.
  3. Ho ribaltato su un tavolo da ping pong una bambina che aveva osato dire che avevo il fidanzatino.
    Non so se sia da contare come: non osare dire che sono etero o come "le lesbiche sono manesche". Fate vobis.

    Non sono io, l'ho trovata su Google
  4. Mia madre mi vestiva da maschio tirolese per andare in passeggiata in montagna (questo spiegherebbe anche il mio amore verso la birra).
  5. I miei compagni di classe delle elementari facevano a gara per guardare sotto le gonne di noi bambine. Io ho smesso di indossarle, ma volevo sapere che diavolo stessero cercando.
  6. Non so camminare sui tacchi.
    No, davvero. Ho decine di testimoni al riguardo. Sono biologicamente e geneticamente impedita.
  7. Durante un viaggio in treno tre perfetti sconosciuti, in tre momenti diversi, mi hanno chiesto se fossi una pallanuotista perché secondo loro “ne avevo il fisico”.
    Questo suppongo rientri nella categoria "le lesbiche sembrano tutti degli uomini mancati".
  8. “Passa al lato saffico della Forza, noi abbiamo i biscottini. E le tette. Ma soprattutto i biscottini.”

  9. E’ un ottimo argomento di conversazione.
    Fateci caso. Se la conversazione langue e non sapete di che parlare (e siete sicure di voi) tirare fuori a tavola la vostra omosessualità vi permette sempre di dar vita a una vivace discussione, entrare nel centro della loro attenzione e se siete anche molto brave, di rimorchiare una qualsiasi della combriccola. Sconsiglio in presenza di bigotti, omofobi e/o uomini che hanno visto troppi porno. Deve essere una conversazione brillante e divertente, loro invece vi faranno venir voglia di infilzarli con la forchetta del dolce dopo cinque minuti.
Per ora la finisco qui. Magari un giorno me ne verranno in mente altri, intanto vi rendo partecipi di questi. Se ve ne pensate altri, liberissime di commentare ma non siate volgari!
E pace in terra agli uomini e alle lesbiche di buona volontà!


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26 commenti:

  1. Quindi pensi di esserlo diventata o di esserci nata? C'è differenza? Cioè: se non avessi avuto sailor moon e i vestitini alla tirolese... avresti comunque guardato sotto la gonna delle bambine? :)

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    1. E' una domanda interessante. Io ritengo di esserci nata, essere gay non è frutto di un condizionamento sociale come molti credono. Aver visto telefilm con gente gay, padri distanti, madri apprensive, traumi ecc ecc non causano l'omosessualità.
      Ci sono molte teorie a favore della tesi genetica (e non biologica, che invece farebbe pensare a una disfunzione metabolica e quindi alla malattia)ma la scienza non si è mai seriamente indirizzata verso questo ambito. Anche perchè visto che non è una malattia, è meglio spingere la ricerca verso cure a VERE malattie genetiche. Ci potrebbero volere ancora molti anni prima di avere una risposta, o ancor meglio non lo sapremo mai. Come ho detto nel post, è più probabile che sia una combinazione di fattori.
      E comunque, noi abbiamo i biscottini. Chi potrebbe mai rifiutare un'offerta del genere?

      ps: a questo proposito, ti lascio con un video divertente sull'argomento tratto dalla serie Scrubs
      https://www.youtube.com/watch?v=BHpf93pGANw

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    2. Capito. Ma se pensi di essere nata lesbica, perchè parli di fattori condizionanti? Il post e la tua risposta al mio commento si contraddicono :D o sono io che non capisco? può darsi.

      ps. Bello il video, adoro Scrubs.

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    3. L'ipotesi implicita è che se se l'omosessualità fosse frutto di condizionamenti, quelli sarebbero dei motivi stupidi che mi avrebbero resa gay. Ovvero: se mi guardo indietro, quali eventi possonon avermi reso gay?

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    4. Ecco, così mi piace! :) Ho capito.
      Anche a me piaceva Milord... però non sono gay :p almeno credo XD

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    5. Eravamo tutte innamorate di lui! Dipende se tua sorella ti ha traumatizzato dicendoti che non esisteva!

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  2. E Lady Oscar dove la mettiamo? :p

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    1. Non sono mai stata una grande patita di Lady Oscar, non era il mio genere. Se saltavi un paio di puntate, perdevi metà della storia! E preferisco il genere fantasy. Ma sicuramente anche Lady Oscar ha condizionato grandemente le giovani menti lesbiche della nostra generazione u.u

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  3. Già che ci siamo, potresti anche fare un post sugli stereotipi legati alle lesbiche ;)

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    1. Pensavo di aprirci una rubrica. Lesbiche e gatti, lesbiche e convivenza, lesbiche e riciclo di fidanzate...Però mi ci metto quando ho più tempo!

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    2. Gatti, convivenza, the chart... *è andata in loop*

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    3. Ahahahah promesso che te ne dedicherò uno a tua scelta!

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  4. Hai dimenticato di parlare di Xena u.u non va mica bene eh!!!!

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    1. Io ho elencato i miei 9 motivi! Xena, un po' come Lady Oscar, ha formato praticamente tutte le lesbiche di questa generazione!

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    1. Non é cosi esplicito,caspita,no?!

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    2. Sono abituata al fatto che ormai lo sanno tutti e poi con i commenti anonimi non so chi commenta!

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    1. Per non commentare come anonimo, basta che nell'elenco di "rispondi come" selezioni Nome/Url, senza alcun bisogno di registrarsi!

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  7. Dialogo Madre e Figlia

    MADRE: Ecco, ho sbagliato tutto, non ti ho mai vestita in maniera femminile. Quei vestiti che mettevi tramandati dal fratello maggiore o dai cugini, non ti ho mai regalato nulla di rosa. Gli orecchini li hai messi tardi, quando tutte le tue compagne di classe già ce li avevano. A carnevale preferivi vestirti da zorro, ma zorro è un uomo!

    FIGLIA: Mamma, preferivo zorro perché andava sul suo cavallo nero, al trotto, al galoppo sfrecciava nella prateria. Quando mi vestii da principessa a carnevale, ero imbarazzatissima e goffa in quella larga gonna e mi tenevo addosso la maschera per non farmi riconoscere. Le principesse mica corrono, o salvano dai draghi. Sono così noiose nelle loro torri con quei capelli lunghi che non sapevo nemmeno tenere, sempre nodosi e ingarbugliati. E i vestiti dei miei fratelli li mettevo orgogliosa di poterli tramandare, perché i miei fratelli sono sempre stati belli e intelligenti, magari a forza di vestirmi come loro lo sarei diventata anch’io. Poi mi dava un non so che di poetico… Già immaginavo la mia biografia quando sarei diventata famosa, che recitava la mia povera infanzia, con pochi giocattoli, sempre all’aperto ad arrampicarsi sugli alberi, e queste cose fanno colpo perché puoi diventare stronza finchè vuoi, ma puoi vantarti di essertela cavata.

    MADRE: Te ne andavi per i campi e non si sapeva quando tornavi, eri selvaggia, non pensavo ti portasse a questo… Mi rincuoravo quando ti vedevo giocare con le tue bambole, eri così materna, forse fin troppo protettiva quando picchiavi tuo fratello perché lanciava per aria le tue bambole facendo esperimenti sulla forza di gravità.

    FIGLIA: Da lì ho cominciato ad entrare in antipatia con la fisica…

    MADRE: Ti ho lasciata libera, il tuo corpo non doveva avere segreti. La femminilità l’avresti trovata tu, non ero un gran esempio (senza trucco, orecchini, vestiti pescati dall'usato), venivo fuori dagli anni di contestazione, donna non doveva significare nemmeno per te essere per forza casalinga, madre, e succube degli uomini.

    FIGLIA: Non che l’abbia trovata ancora la femminilità, però con il mio corpo vado d’accordo e girerei nuda per casa come allora senza imbarazzo. E mi dicevi di lasciare perdere gli uomini, tanto ci sarà tempo per quelle cose lì, intanto di costruirmi io interiormente, di fare di me una vera donna. E donna mi sono sentita quando sono stata innamorata di un’altra donna. Di lei mi piaceva la sua persona, il suo carattere, il suo corpo. Hai fatto un buon lavoro madre. Mi sento completa così.

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    1. Anche mia madre, qualche anno dopo il mio coming out: certo che a te piacciono sempre le robe da maschi.
      Io: no mamma, a me piacciono le cose belle. Si da il caso che le cose belle le fanno solo per gli uomini, mentre per noi donne ci sono solo vestiti rosa, oggetti leziosi e trucchi. A me non possono interessarmi di meno e se una cosa che mi piace è da uomo, me ne frego e me la prendo lo stesso. Perché sono una donna indipendente e me ne frego se gli altri credono che il mondo sia da distinguersi tra cose da uomini e cose da donna.

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    2. Ho fatto un percorso un po' inverso... da quando mi sono accorta quanto anche le donne mi piacciano sono diventata più femminile rispetto alla maschiaccia che ero. Forse sto trovando me stessa, semplicemente.

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  8. Arrivo in ritardo, ma ho scoperto solo ora questo tuo blog, nonostante legga Lezpop ogni giorno. Vorrei solo chiederti cosa intendi precisamente con "tutti siamo bisessuali" ma i "bisessuali non esistono".
    Pure io sono dell'idea che "tutti siamo bisessuali". Son convinta che chi afferma la propria eterossessualità sia comunque attratto dal suo stesso, un po' per mutazione genetica un po' perchè normale di natura. Però linguisticamente parlando abolirei le etichette, la distinzione maschile-femminile, eliminando la quale sarebbe molto più facile per la società cancellare le distinzioni etero-gay-lesbica e quindi bisessuale, ponendo tutti e tutto sullo stesso piano.
    [Dimenticavo orgogliosa del fatto che mi piacciano le ragazze.]
    Potrebbe il mio discorso (un po' contorto) collegarsi al tuo o ho sbagliato in pieno? Studio linguistica e questo argomento mi è sempre interessato: son convinta che le "etichette" e la chiusura/apertura mentale in una società siano strettamente collegate allo sviluppo dei generi nella lingua.
    Buona giornata Fou Savant!

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    1. Beh, in realtà è una dichiarazione ironica, principalmente fatta per prendere un po' in giro la gente che si fossilizza sia sul concetto di orientamento sessuale sia sulla rigidità dell'orientamento sessuale stesso.
      La bisessualità esiste e sotto certi aspetti è vero che tutti siamo bisessuali. Con ciò, poiché una componente bisessuale è comune a tutti gli uomini, essa stessa diventa irrilevante.
      Non sono d'accordo sull'abolizione delle etichette riferite al sesso ( parliamo di sesso e non di genere) perché in quanto lesbica, io mi sento una donna che ama le donne. Sono orgogliosa del mio sesso biologico che del mio orientamento sessuale e questa fissazione sulla creazione di un genere neutro in realtà mi preoccupa un po'. Se poi vogliamo parlare della problematica della lingua come mezzo per la discriminazione sessuale, quello è un altro discorso.

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  9. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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